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Museo Internazionale Design Ceramico

Via lungolago Perabò 5
21014 Laveno Mombello
Tel. 0332 666530
Fax 0332 666530
Sito internet: www.midec.org
E-Mail: museodellaterraglia@tiscali.it
Orario di apertura: il Museo è aperto tutto l'anno (esclusi i giorni di
Capodanno Pasqua, Ferragosto e Natale) con i seguenti orari:
martedì: 10,00-12,30
mercoledì-giovedì-venerdì:
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14,30-17,30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00
Lunedì chiuso.

Orario estivo dal 01.06.:
Mar: 10,00-12,30
Mer/gio/ven:
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14,30-17,30
Sab/dom: 10,00-12,30 15,00/18,00

Le visite di gruppo o di. scolaresche vanno concordate con la Direzione,
telefonando al museo (0332 666530)
E' disponibile una guida per la visita.
L'entrata è INGRESSO LIBERO.

Le tariffe in caso di mostre sono le seguenti:
-intero: €. 5,00 comprensivo di catalogo in omaggio come da delibera
n. 131 febbraio 2010
- ridotto: €. 3,00 comprensivo di catalogo in omaggio come da delibera n. 131 febbraio 2010
- studenti fino a 26 anni gratuito

ACCESSO PARZIALE AI DIVERSAMENTE ABILI: piano primo, visita alla sala mostra temporanee e al chiostro del palazzo.

La tradizione ceramica di Laveno resta viva, tra passato e presente, grazie al Museo Internazionale Design Ceramico

Il Museo è aperto tutto l'anno (esclusi i giorni di Capodanno Pasqua, Ferragosto e Natale).

La Civica raccolta di Terraglia di Cerro ha sede presso il Palazzo Perabò, villa tardo-rinascimentale (fine 1500) costruita dalla famiglia cerrese dei Guilizzoni (arricchitasi con la vendita del carbone, che smerciava specialmente nello Stato Pontificio; col tempo acquistò la proprietà di diversi fondi ed ottenne il titolo comitale). II Palazzo servì a quei Conti e poi come abitazione. Molto più tardi i conti Guilizzoni si unirono in matrimonio ai nobili De Lemene, antichissima famiglia di Lodi, che si estinse nella seconda metà del secolo scorso. Per legato testamentale la proprietà passò all'Ospedale di Cittiglio; venne poi acquistata nel 1863 dal sacerdote Don Leopoldo Perabò, da cui il nome attuale del palazzo. Il comune di Laveno Mombello ne decise l'acquisto nel 1969.

La ceramica a Laveno arrivò nel 1856. La famiglia Tinelli, residente in loco, ha certo contribuito a far sì che si desse vita alla manifattura con lo scopo di porre sul mercato prodotti di terraglia forte a basso costo. Lo sviluppo avvenne velocemente: nel 1875 la fabbrica occupava 400 operai e l'affermarsi sui mercati interni ed esteri della propria produzione induceva nel 1883 ad assumere la denominazione di Società Ceramica Italiana (S.C.I.), che verrà mantenuta fino alla fusione con la Richard-Ginori nel 1965. Nel 1886 S. Revelli abbandona la S.C.I. e dà vita a un'altra manifattura: la S.C.I. Revelli, rimasta attiva fino al 1980, anno della sua chiusura definitiva. Le fabbriche lavenesi nel periodo d'oro (1935-60) occupavano 4500 operai; in seguito avvenne un notevole ridimensionamento sia di produzione che di manodopera. Pur nell'avvicendarsi delle difficoltà produttive attuali, il fare ceramica a Laveno è sempre stata una necessità: ancora oggi qui si produce ceramica, affidata a industrie, artigiani e singoli artisti.

La terraglia, in passato, è stata ingiustamente sottovalutata; rappresenta invece un nobile prodotto, che vanta esemplari lavorati con perizia e con abilità ormai quasi perdute, ma che dovrebbero essere conservate e valorizzate. Quest'ultimo è appunto uno degli obiettivi in virtù dei quali è sorta la Civica Raccolta di Terraglia di Cerro.

Le opere attualmente esposte sono in parte un deposito della società Richard-Ginori, in parte provenienti dalle donazioni Scotti Meregalli e Franco Revelli, e costituiscono un pregevole - seppur parziale - campionario, che va dal 1895 al 1935.

La raccolta risente ovviamente di tendenze artistiche sia storiche sia contemporanee: si hanno perciò decorazioni che vanno dal verismo romantico, ricco di colore e di sfumature, allo stile Liberty ed oltre.

Dopo il 1921, per l'influenza dell'architetto Guido Andlovitz, la produzione dell'antico e del Liberty, ormai superati, decade e si hanno decorazioni più libere e sciolte, anche se alcune su forme tradizionali.

Ulteriori info. sul sito www.midec.org