Monte San Martino
Il monte San Martino accoglie tra le sue selve i primi popoli migratori offrendo loro rifugio e la possibilità di praticare attività legate al mondo agricolo-pastorale e attrae verso la sua sommità, luogo ideale per la meditazione e per il culto, con la magnificenza delle prospettive e l'incanto di sconosciute atmosfere, le generazioni che da allora si sono susseguite nel tempo.
Il modo di vivere e di operare delle sue genti non subisce grosse modificazioni nei secoli pur essendo questo comprensorio partecipe delle vicissitudini storiche italiane e pur condividendo le sorti politiche ed economiche toccate alla Valcuvia.
Il primo intervento significativo, attuato in questo ambito territoriale dall'attività umana, risulta essere l'edificazione negli anni 1915-1918 di fortificazioni militari e di un sistema viario facenti parte della linea difensiva, attualmente nota come Linea Cadorna, costruita a ridosso del confine svizzero per timore di una invasione della Lombardia da parte degli eserciti austro-germanici attraverso la neutrale Svizzera. Il Genio Militare, con l'impiego di manovalanza militare e civile, costruisce due osservatori, uno sotto l'Oratorio di San Martino e l'altro per artiglieria tra la vetta e la sella di Vallalta, una caserma, una batteria in caverna unitamente ad un labirinto di trincee e camminamenti in località Vallalta. Venendo meno, con il tempo, l'interesse militare, le fortificazioni vengono abbandonate, salvo utilizzarle di quando in quando per le esercitazioni dell'esercito.
La caserma, invece viene destinata ad altri usi: dapprima diventa una locanda e poi una casa di soggiorno estivo dell'Istituto Sordomute Povere di Milano.
Mappa
Il modo di vivere e di operare delle sue genti non subisce grosse modificazioni nei secoli pur essendo questo comprensorio partecipe delle vicissitudini storiche italiane e pur condividendo le sorti politiche ed economiche toccate alla Valcuvia.
Il primo intervento significativo, attuato in questo ambito territoriale dall'attività umana, risulta essere l'edificazione negli anni 1915-1918 di fortificazioni militari e di un sistema viario facenti parte della linea difensiva, attualmente nota come Linea Cadorna, costruita a ridosso del confine svizzero per timore di una invasione della Lombardia da parte degli eserciti austro-germanici attraverso la neutrale Svizzera. Il Genio Militare, con l'impiego di manovalanza militare e civile, costruisce due osservatori, uno sotto l'Oratorio di San Martino e l'altro per artiglieria tra la vetta e la sella di Vallalta, una caserma, una batteria in caverna unitamente ad un labirinto di trincee e camminamenti in località Vallalta. Venendo meno, con il tempo, l'interesse militare, le fortificazioni vengono abbandonate, salvo utilizzarle di quando in quando per le esercitazioni dell'esercito.
La caserma, invece viene destinata ad altri usi: dapprima diventa una locanda e poi una casa di soggiorno estivo dell'Istituto Sordomute Povere di Milano.
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