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11 settembre 1943 - Pomeriggio

Il Col. Croce dà ordine di tornare ed è, come era prevedibile, uno sfacelo. Sotto l'incalzare di sempre maggiori ondate di fuggiaschi e per il disorientamento provocato dal cambio di programma, i nostri reparti cominciano a sfaldarsi e, nonostante la nostra fermezza e le nostre minacce, riusciamo a riportare agli accantonamenti poco più della metà degli effettivi.

Il Col. Croce fa numerosi tentativi di parlare con il Comandante di Varese ma senza risultati: sembrano scomparsi tutti.

Verso sera ad aumentare la nostra confusione arriva a Porto Valtravaglia un battaglione di bersaglieri ciclisti o almeno quello che restava del battaglione, alcune centinaia di uomini e pochi ufficiali.

Nella notte fra l'11 e il 12 settembre i bersaglieri scompaiono tutti, compresi gli ufficiali, lasciandoci centinaia di biciclette e di moschetti e nove mitragliatrici Breda, tre ancora imballate, con le munizioni.

Anche il Comandante degli automezzi di Brescia ci abbandona e si ritira con i suoi uomini ed i mezzi di trasporto verso Cuveglio, lungo la strada Luino-Cittiglio dove verrà attaccato dai tedeschi alla fine di settembre. Dopo un'accesa discussione. il Col. Croce riesce a farsi lasciare due automezzi-frigoriferi.