Laghetàsc e Sabbie d'oro
Due aree naturalistiche rilevanti, a ridosso del Lago Maggiore, offrono al visitatore la possibilità di osservare la flora tipica delle zone umide presenti in questa fascia prealpina.
Queste due aree verdi, al confine con i comuni di Besozzo, Monvalle e Ispra, sono caratterizzate dalla presenza di una flora tipica delle zone umide di questa fascia prealpina, a ridosso del Lago Maggiore: ai numerosi canneti dell'area delle Sabbie d'oro si affiancano specie più rare come il cariceto e l'ontano nero che, per le sue valenze ecologiche e di rarità a livello comunitario, è soggetto a particolare tutela in tutti i paesi appartenenti all'Unione Europea.
La salvaguardia della vegetazione locale ha permesso, nel corso degli ultimi decenni, la formazione di un habitat ideale per la diffusione di diverse specie di anfibi, fra cui il tritone crestato. A questi esemplari, si aggiunge la presenza del topolino delle risaie, che vive tra i cariceti quasi a ridosso del lago, e di svariate tipologie di uccelli, tra cui il tarabuso, molto simile all'airone, la cannaiola e il cannareccione, i cui nomi derivano dalla loro abitudine di intrecciare le canne palustri per realizzare il nido.
Anche lo stagno del "Laghetàsc" è un'area umida estremamente rilevante, che si contraddistungue per la presenza di castagneti e querceti, cui si affiancano le conifere originarie delle paludi dell'America Settentrionale. In quest'area tranquilla vivono indisturbati il picchio rosso, l'allocco e lo scoiattolo.
Queste due aree verdi, al confine con i comuni di Besozzo, Monvalle e Ispra, sono caratterizzate dalla presenza di una flora tipica delle zone umide di questa fascia prealpina, a ridosso del Lago Maggiore: ai numerosi canneti dell'area delle Sabbie d'oro si affiancano specie più rare come il cariceto e l'ontano nero che, per le sue valenze ecologiche e di rarità a livello comunitario, è soggetto a particolare tutela in tutti i paesi appartenenti all'Unione Europea.
La salvaguardia della vegetazione locale ha permesso, nel corso degli ultimi decenni, la formazione di un habitat ideale per la diffusione di diverse specie di anfibi, fra cui il tritone crestato. A questi esemplari, si aggiunge la presenza del topolino delle risaie, che vive tra i cariceti quasi a ridosso del lago, e di svariate tipologie di uccelli, tra cui il tarabuso, molto simile all'airone, la cannaiola e il cannareccione, i cui nomi derivano dalla loro abitudine di intrecciare le canne palustri per realizzare il nido.
Anche lo stagno del "Laghetàsc" è un'area umida estremamente rilevante, che si contraddistungue per la presenza di castagneti e querceti, cui si affiancano le conifere originarie delle paludi dell'America Settentrionale. In quest'area tranquilla vivono indisturbati il picchio rosso, l'allocco e lo scoiattolo.