Flora
I massicci montuosi che si estendono nella parte settentrionale della provincia di Varese ospitano un popolamento animale ricco di specie.
In particolare spicca la presenza, ormai affermata da diversi anni, delle diverse specie di ungulati, tra cui il cervo, il capriolo e il camoscio.
La presenza del cervo e del capriolo è attestata sino alle porte del capoluogo e, per quanto discreta, non possono sfuggire ad occhi attenti le numerose tracce che lungo i sentieri o al margine del bosco vengono lasciate da queste due specie, in particolare in alcuni periodi dell'anno, costituite essenzialmente dai cosiddetti "fregoni", tipici scortecciamenti di parti di piante, dovuti allo sfregamento dei palchi (impropriamente dette corna), al fine di eliminare il velluto che ne ricopre la parte ossea.
Il camoscio è invece presente nella parte più settentrionale della provincia, a nord del fiume Tresa, anche se sporadici avvistamenti avvengono anche sui monti della Valmarchirolo.
A differenza delle precedenti specie il camoscio è facilmente avvistabile da chi percorre i sentieri delle nostre montagne, senza far rumori molesti, durante le prime ore del giorno.
Il cinghiale è presente anch'esso su tutto il comprensorio montano della provincia e abita per lo più le zone boscate dei principali massicci montuosi, mentre il muflone, introdotto intorno al 1980 è presente con una popolazione circoscritta sui massicci della Valtravaglia e della Valcuvia.
Tra i Carnivori, oltre alla presenza della volpe, che risulta diffusa uniformemente sul territorio, è di particolare pregio la presenza del tasso, grosso Mustelide che scava tane, anche di notevole dimensione, all'interno delle aree boscate.
Il territorio varesino, per la sua particolare conformazione ricca di cavità carsiche, ospita anche numerose specie di pipistrelli, rare a livello europeo, quali il Vespertilio di Capaccini che sino a pochi anni fa era ritenuto estinto su tutto il territorio lombardo.
Tra gli uccelli meritano una menzione i rapaci diurni: l'aquila che risulta presente costantemente nell'area dell'alto luinese e che durante la dispersione dei giovani aquilotti arriva ad essere segnalata sino ai monti della Valcuvia; l'astore, specie rara che, come il falco pellegrino, ha trovato nel territorio varesino ottime potenzialità di insediamento al punto tale di far registrare un aumento della presenza nidificante.
Tra i rapaci notturni va segnalato l'allocco, specie comune che fa udire il proprio richiamo nelle fresche sere primaverili e nelle più calde notti estive.
In particolare spicca la presenza, ormai affermata da diversi anni, delle diverse specie di ungulati, tra cui il cervo, il capriolo e il camoscio.
La presenza del cervo e del capriolo è attestata sino alle porte del capoluogo e, per quanto discreta, non possono sfuggire ad occhi attenti le numerose tracce che lungo i sentieri o al margine del bosco vengono lasciate da queste due specie, in particolare in alcuni periodi dell'anno, costituite essenzialmente dai cosiddetti "fregoni", tipici scortecciamenti di parti di piante, dovuti allo sfregamento dei palchi (impropriamente dette corna), al fine di eliminare il velluto che ne ricopre la parte ossea.
Il camoscio è invece presente nella parte più settentrionale della provincia, a nord del fiume Tresa, anche se sporadici avvistamenti avvengono anche sui monti della Valmarchirolo.
A differenza delle precedenti specie il camoscio è facilmente avvistabile da chi percorre i sentieri delle nostre montagne, senza far rumori molesti, durante le prime ore del giorno.
Il cinghiale è presente anch'esso su tutto il comprensorio montano della provincia e abita per lo più le zone boscate dei principali massicci montuosi, mentre il muflone, introdotto intorno al 1980 è presente con una popolazione circoscritta sui massicci della Valtravaglia e della Valcuvia.
Tra i Carnivori, oltre alla presenza della volpe, che risulta diffusa uniformemente sul territorio, è di particolare pregio la presenza del tasso, grosso Mustelide che scava tane, anche di notevole dimensione, all'interno delle aree boscate.
Il territorio varesino, per la sua particolare conformazione ricca di cavità carsiche, ospita anche numerose specie di pipistrelli, rare a livello europeo, quali il Vespertilio di Capaccini che sino a pochi anni fa era ritenuto estinto su tutto il territorio lombardo.
Tra gli uccelli meritano una menzione i rapaci diurni: l'aquila che risulta presente costantemente nell'area dell'alto luinese e che durante la dispersione dei giovani aquilotti arriva ad essere segnalata sino ai monti della Valcuvia; l'astore, specie rara che, come il falco pellegrino, ha trovato nel territorio varesino ottime potenzialità di insediamento al punto tale di far registrare un aumento della presenza nidificante.
Tra i rapaci notturni va segnalato l'allocco, specie comune che fa udire il proprio richiamo nelle fresche sere primaverili e nelle più calde notti estive.